Sant’Antioco e il Museo del bisso
Sant'Antioco tra tradizione, sacro e profano
Un suggestivo porticciolo, case colorate e ristoranti che inebriano l’aria di invitanti profumi: questa è l’anima di mare di Sant’Antioco. Sulky, fondata dai fenici nel 770 a.C., è il centro della maggiore isola della Sardegna, cui è collegata da un istmo artificiale, costruito dai Punici e perfezionato dai Romani. Il nome deriva dal patrono della Sardegna, martire africano esiliato nell’Isola. Tra le spiagge di Portixeddu - contornata da rocce chiare e rarissimi ginepri, secolari palme nane ed essenze mediterranee- e Maladroxa, -distesa di sabbia grigia e sottile dal cui fondale emergono acque termali sfruttate già dai Romani- fino a Capo Sperone - estrema punta a sud dal mare azzurro cangiante- si possono ammirare gli isolotti della Vacca e del Toro, aree protette dove vola il falco della regina.Piatti tipici
Oltre ai classici spaghetti alla bottarga e a deliziosi piatti a base di pesce fresco, sono sicuramente da provare la fregola sarda con bottarga ed arselle aromatizzata al limone.Il museo del bisso
In questa deliziosa cittadina imperdibile è il piccolo accogliente Museo-laboratorio del bisso di Chiara Vigo: la visita è da prenotare in anticipo, poiché la spiegazione e la rivelazione di questo tesoro del mare merita il giusto tempo. Tra tradizione, sacro e profano l’artista e pescatrice Chiara è una fonte di cultura ed esperienza rare di altri tempi. Tutto ciò che vedrete non è in vendita, la porta è sempre aperta, la gente entra ed esce per godere di una esperienza affascinante durante la quale si scopre questa unica Maestra di filo o bisso marino.Cos'è il bisso e come si utilizza
Il bisso è una fibra tessile di origine marina ricavata dalle nacchere (pinna nobilis), una specie di molluschi bivalvi presenti nel mediterraneo. Questo pregiata fibra viene lavorata in Sardegna e in Puglia. Più sottile di un capello, mille volte più resistente: da 300 grammi di fibra grezza cardata, cioè pettinata con un cardo a spilli, così da toglierne le impurità e dissalata, si ottengono appena 30 grammi di bisso che equivalgono a 12 metri di "seta del mare". Questo filamento che sembra oro oggi viene utilizzato da pochissime artigiane esperte per lavorare tessuti leggeri, impalpabili e quasi trasparenti destinati alla confezione di sinuosi capi di abbigliamento o tendaggi lussuosi ed esclusivi. Info: chiaravigo@hotmail.it