Quaresima in Sardegna: ‘Sa pipia de Carèsima’ dalle sette gambe

La Quaresima -dal latino quadragesima, cioè ‘quarantesimo giorno prima di Pasqua’- è per i cristiani il periodo più sacro dell’anno. Questo tempo secondo la tradizione cristiana ricorda il periodo di digiuno osservato da Gesù Cristo prima dell’inizio del suo ministero. Nel Campidano questi quaranta giorni sono dedicati alla penitenza e scanditi dalla ‘Pipia de Carèsima’: una giovane donna con sette gambe che può essere realizzata in stoffa, legno o pane. ‘Sa Pipia’-con la sua caratteristica donna a balze-  nelle famiglie più tradizionali viene ancora appesa dietro la porta d’ingresso. A raccontare il monito di una dieta magra e priva di eccessi ci sono il pesce e la graticola tenuti tra le mani de ‘Sa Pipia’. In una antica società analfabeta l’espediente delle sette gambe risultava utile per il conto alla rovescia: ogni gamba rappresenta infatti una delle sette domeniche quaresimali. Tolte le sette gambe il giorno di Pasqua la bambolina veniva bruciata, a simbolizzare la chiusura della fine della penitenza. Sa Pipia,  in molti paesi nota come ‘Maria Codreddada’ -Maria intrecciata, a causa delle sue tante gambe- fu con probabilmente importata nell’isola dagli Spagnoli; lo stesso Francesco Alziator parla infatti della ‘Bacallanera’ di Barcellona. Sa Pipia in certi paesi viene accompagnata da Giuanni Spadinu, coraggioso cavaliere armato di spada.