La bandiera Sarda, simbolo di lotta tra Giudicati e Mori

La bandiera della Sardegna riporta la semplice Croce rossa di San Giorgio e quattro teste di moro bendate o con la benda sulla fronte

La sua origine, tra tante ipotesi

1. Lo storico gesuita Jaime Pinto nel 1624 attribuì il vessillo a Benedetto VIII che nel 1020 inviò all'Isola uno stendardo con la Croce di San Giorgio come invito della Sede Apostolica a scacciare i Mori. 2. Un’altra fonte si lega a Re Pietro I di Aragona ed alla celebrazione della vittoria di Alcoraz (1096). La vittoria sarebbe stata ottenuta grazie all'aiuto di San Giorgio -il cui stendardo era una croce rossa su sfondo bianco- il quale sarebbe intervenuto lasciando sul campo le quattro teste recise dei re saraceni. 3. La tradizione sardo-pisana riporta ancora lo stemma al gonfalone dato dal papa Benedetto VIII ai Pisani in aiuto dei sardi contro i saraceni di Musetto, i quali cercavano di conquistare la Sardegna.

La versione più accreditata e diffusa in Sardegna è quella della Reconquista

La riconquista spagnola contro i Mori, che occupavano buona parte della Penisola Iberica, riporterebbe le quattro teste mozzate a rappresentare quattro importanti vittorie conseguite dagli aragonesi in Spagna a Saragozza, Valencia, Murcia e Baleari. Tra il 1112 e il 1166 la Contea di Provenza fu sotto il diretto controllo dei re aragonesi e, fino al 1245, governata da discendenti della dinastia. L'Abbazia di San Vittore a Marsiglia vantava estese proprietà e influenza politica in Sardegna, soprattutto nel Giudicato di Cagliari.

Simbolo del Regnum Sardiniae et Corsicae

I 4 mori divennero -a prescindere dalla origine a cui si fa più credito- l’orgoglioso simbolo del Regno, con la bandiera della Corsica risalente alla stessa epoca. Il significato dei simboli, santi guerrieri o teste di moro mozzate, ne fa un emblema della cristianità combattente, nato in un'epoca storica di conflitti tra Islam e cristianità, in cui la Sardegna fu fortemente coinvolta.

I quattro mori nei sigilli in piombo della Cancelleria aragonese

L'esemplare più antico risale al 1281, sotto il regno di Pietro il Grande; alcuni esemplari sono conservati nell'Archivio storico comunale di Cagliari. Risale al Trecento anche lo ‘Stemmario di Gelre’, manoscritto conservato a Bruxelles che riproduce gli stemmi di tutta Europa e riporta per la Sardegna la bandiera con i quattro mori; è possibile però che lo stemma sia stato aggiunto qualche decennio dopo perchè all'epoca esisteva il ‘Regno di Sardegna e di Corsica’. Lo stemma dei quattro mori continua ad identificare la Sardegna anche sotto il dominio di Carlo V. Nel corteo funebre dell'imperatore, morto nel 1558, i quattro mori sono infatti sulla bandiera e sulla gualdrappa di un cavallo condotto a mano da nobili cavalieri. La scena è nota da un'incisione dell'epoca che si trova nella Biblioteca nazionale di Parigi.

Primi documenti e monete

In Sardegna la prima sicura attestazione dello stemma è sul frontespizio degli atti del braccio militare del parlamento sardo, Capitols de Cort del Stament militar de Serdenya, stampato nel 1591. Lo stemma da allora fu riprodotto su pubblicazioni a stampa, tesi universitarie, carte geografiche, edifici e monete di età spagnola (cagliarese di Carlo II, 1665-1700) e sabauda (mezzo scudo di Carlo Emanuele III, 1768, cagliarese di Vittorio Emanuele I, 1813) fino al 1842 (centesimi di Carlo Alberto).

Il breve periodo dell’aquila

Dal Settecento ai quattro mori fu sovrapposto lo stemma sabaudo con aquila recante sul petto lo scudo rosso con croce bianca. La riscoperta delle identità nazionali, molto sentita nell'Ottocento, portò però a percepire lo stemma dei quattro mori come simbolo identitario ed a riportarne l'origine al periodo giudicale.

L’interpretazione del Professor Era

Nel 1921 anche il Partito Sardo d'Azione riprese i quattro mori come proprio simbolo. In questo momento storico moderno la bandiera fu interpretata come l'icona dei quattro giudicati. Fu il professore dell'Università di Sassari e consigliere regionale, Antonio Era, il 19 giugno del 1950, nelle discussioni del consiglio regionale che precedettero le votazioni volte a sancire i quattro mori bandiera ufficiale della regione Sardegna, a parlare del vessillo: «Badate che l'emblema dei Quattro Mori non rappresenta i quattro Giudicati in cui la Sardegna era divisa otto-novecento anni fa, quand'era libera e indipendente: si tratta di un errore di interpretazione storica, e dunque non è né ovvio né obbligatorio scegliere proprio questo stemma. Che è sì uno stemma popolare e consacra la tradizione plurisecolare della Sardegna, ma non è quello stemma sardissimo come si è soliti immaginare.» Il discorso sottolineava che la bandiera non aveva origini sarde, ma è anche prova documentaria del sentimento popolare che leggeva in essa la storia giudicale. Del resto i quatto giudicati si svilupparono prevalentemente dopo la vittoria delle repubbliche marinare sui mori saraceni, e veniva per coincidenza perfettamente espressa dai quattro mori.

Orgoglio di Sardegna

Durante i secoli i Quattro Mori della bandiera vengono liberamente raffigurati in modi differenti: senza benda, con benda sugli occhi o sulla fronte, con sguardo rivolto a destra ed a sinistra, addirittura a volte con la corona. Certo è che anche se l’origine della bandiera sarda affonda le sue radici in un passato intriso di leggenda, storia e mistero oggi rappresenta per tutti gli isolani l’orgoglio di una regione forte ed indipendente.