5 curiosità che forse non sapevi dei Giganti di Sardegna

In Sardegna la più importante scoperta archeologica del XX secolo nel Mediterraneo

A Mont'e Prama i Giganti unici al mondo: statue umane di tremila anni fa alte oltre due metri.

1. La scoperta negli anni ‘70

I Giganti di Mont'e Prama sono sculture nuragiche che, spezzate in frammenti, sono state trovate in un campo nel 1974 nella località omonima, nel Sinis di Cabras, a pochi chilometri da Oristano. Dopo le impegnative campagne di scavo che si tennero fino al 1979 gli oltre i 5000 frammenti vennero custoditi nei magazzini del Museo archeologico nazionale di Cagliari per circa trent'anni e poi portati presso il Centro di Restauro e Conservazione di Li Punti a Sassari. Qui tra il 2007 e il 2011, grazie a un finanziamento del Ministero e della Regione Sardegna, ne è stato eseguito il restauro. Sono quindi state ‘ricomposte’ con meticolosa pazienza 28 statue, tutte frammentarie, che rappresentano 16 pugilatori, 6 arcieri e 6 soldati.

 

2. Chi sono i suggestivi giganti dagli occhi concentrici

I pugilatori hanno un guanto armato con un piccolo pugnale e uno scudo protettivo sopra la testa, i soldati impugnano uno scudo circolare finemente decorato, hanno una lancia al fianco ed un elmo da cui spuntano due lunghe trecce e gli arcieri hanno all’arco sul braccio, la faretra in spalla e un braccio protetto da una guaina e da un guanto. Tutte le statue hanno naso e sopracciglia marcati e dei grandi occhi composti da due cerchi concentrici, che conferiscono alle statue un aspetto magico ed enigmatico. Le statue -scolpite in calcare- hanno un’altezza che varia tra i 2 e i 2,5 metri.

3. Dove ammirarli

  I giganti sono visibili in due poli espositivi: al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, in cui si offre la lettura delle statue all’interno del disegno complessivo dell’archeologia sarda e mediterranea, e al Museo Civico di Cabras, in cui vengono approfonditi il contesto della scoperta, il luogo e le condizioni di rinvenimento.

4. Gli scavi continuano

Dal 2014 è stata aperta nuovamente l’area già scavata per effettuare nuove ricerche: come appariva logico non si trattava di una necropoli isolata: in appena 250 metri quadrati di scavo, in corrispondenza di chiare anomalie geofisiche, sono stati individuati, scavati, catalogati, classificati e documentati ulteriori 3500 frammenti come risultati degli scavi dell’Università di Sassari e Soprintendenza, tra cui due statue pressoché integre e due imponenti betili, successivamente restaurati dal centro di Conservazione e Restauro diretto dal dott. Roberto Nardi ed esposti a Cabras. Il cantiere degli scavi di Mont ’e Prama ha anche portato alla luce un muro nuragico in prosecuzione delle strutture segnalate dall’indagine geofisica. Malgrado la disponibilità di un cospicuo finanziamento delle Università, non è stata ancora concessa l’autorizzazione agli scavi nelle aree esterne a quella archeologica, perché non ancora acquisite dal demanio. Il sito ancora non riesce a restituire la grandiosità e l’importanza dello storico ritrovamento.

5. Sepolcro antico di eroi aristocratici

Un tempo le statue proteggevano la necropoli lungo la strada della collina di Mont’e Prama. Accanto ai giganti enormi pietre sacre e riproduzioni di nuraghi, le torri simbolo di un’intera civiltà. Forse per la fine di un’epoca, forse per uno sconvolgimento storico, culturale e sociale iniziato alla fine dell’Età del Bronzo e proseguito nell’età del Ferro le statue furono seppellite. Mont’e Prama è la più importante necropoli nuragica, un sepolcro di eroi. È probabile che il modello di riferimento furono i bronzetti ritrovati in santuari e luoghi di culto nuragici, dei quali le statue in arenaria riprendono iconografica e stilemi, riproponendo ‘in grande’ i guerrieri delle statuette ex voto: figure-simbolo del valore militare e religioso, e alludono forse a una dimensione sovrumana, intuibile dai lineamenti dai volti: naso e sopracciglia marcati, grandi occhi formati da due cerchi concentrici, a esprimere potenza e magia. Si ritiene che la necropoli abbia costituito lo spazio funerario riservato a un gruppo familiare dominante nella società nuragica del Sinis, un’aristocrazia guerriera fiera del suo status e decisa a perpetuare nella pietra la sua grandezza.
Per saperne di più:

https://fondoambiente.it/luoghi/i-giganti-di-mont-e-prama?ldc https://monteprama.it/i-giganti/