Sa Die de sa Sardigna, orgoglio di Sardegna
Sa Die de sa Sardigna è la festività istituita dalla Regione Sardegna per commemorare la rivolta sarda del 28 aprile 1794. Durante questa giornata, il popolo sardo celebra la lotta per l'autonomia e la difesa dei propri diritti contro l'amministrazione sabauda.
La storia di sa Die de sa Sardigna
Nel 1793 l'esercito francese tentò l’ennesima invasione dell’isola ma i Sardi non si fecero sorprendere: senza sostegno militare da parte del governo Sabaudo e 'solamente' con un esercito di volontari, portarono avanti la battaglia di cui Cagliari conserva ancora i segni sul muro di Palazzo Boyl, nel quartiere di Castello, dove alcune palle di cannone sono rimaste a memoria della battaglia.
L'esercito francese fu orgogliosamente respinto! In seguito a questa vittoria il popolo, che non vide alcun riconoscimento al valore da parte dei Savoia, chiese maggiore indipendenza dal Regno Sabaudo e l'affidamento di alcuni ruoli in campo militare e politico.
Considerato il netto diniego nel 1794 l'insurrezione popolare Sarda - che partì da Cagliari e coinvolse tutta la Sardegna - riuscì a cacciare i Piemontesi.
I Vespri Sardi oggi sono conosciuti come ‘Sa Die De Sa Sardigna’, il 28 aprile 1794 rappresenta la forza dell’orgoglio e dell’indipendenza.
Certo i Piemontesi non furono i primi dominatori dell’isola: i fenici arrivarono nell'isola come mercanti per il facile commercio costiero.
Poi arrivarono i cartaginesi, quindi i romani, i bizantini, gli spagnoli e infine i Savoia. A Cagliari si trova a Tuvixeddu la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo, l'anfiteatro romano, la Basilica di San Saturnino in stile bizantino… e tante sono le torri spagnole nella costa erette come difesa.