

Il pilau di Calasetta: deliziosa minestra con pesce fresco
Dalla meravigliosa costa del Sulcis-iglesiente un piatto di una rara delicatezza a base di aragosta, capra di mare, astice, granceola, scampi o cicale di mare
- Di norma si sceglie un solo ingrediente di mare, ma i più fortunati -quelli che fanno la spesa direttamente dai pescatori di Calasetta nell’isola di Sant’Antioco- utilizzano la capra di mare, un prezioso e saporito granchio di buone dimensioni che abita nei fondali dell’isola. Il piatto è delizioso anche con tutte le altre opzioni di mare, ovviamente il segreto della sua riuscita è la scelta del pescato, che deve essere freschissimo!
- Il pilau fa parte della tradizione dei Tabarchini, cioè di quanti dalla Liguria sono emigrati in Tunisia per la pesca del corallo per poi stabilirsi in Sardegna. Nella loro fantasiosa e gustosa cucina si fondono elementi genovesi, africani e sardi.
- Questa minestra ‘asciutta’ -fatta con la fregola, chiamata in questa zona ‘scucuzù’, di piccole o medie dimensioni- viene condita con un sugo semplice quanto saporito. I crostacei vengono ‘spezzati, cioè ‘aperti’ e rosolati con della cipolla bianca, aglio, prezzemolo, quindi insaporiti con peperoncino, zafferano di Sardegna e salsa di pomodoro. La cottura veloce e a fiamma bassa, insieme alla sfumatura di crostacei con della vernaccia di Oristano conferiscono al sugo un sapore fresco e delicato, tipico delle zone di mare.
- Anche l’origine del nome sarebbe esotica, potrebbe infatti essere una reinterpretazione del pilaf nordafricano o provenire dal turco pilaou, in entrambi i casi col significato di riso bollito.
- Di solito a Maggio -nell’accogliente e suggestivo paese di Calasetta- si tiene la sagra dedicata a questo piatto: l’occasione è perfetta per visitare una zona affascinante ed incontaminata dell’isola.