Culurgiones, sapore unico di Sardegna: segno di amicizia e buoni auspici

I Culurgiones -riconosciuti dal 2015 come prodotto IGP- sono una pasta fresca ripiena  con la tipica chiusura ‘a spighitta’. Sono propiziatori per il raccolto ed anche un segno per preservare la famiglia dai lutti

  1. Per questi ravioli tipici della zona dell’Ogliastra, il cui nome significa ‘ritaglio di pasta’, ogni zona della Sardegna adatta la sua ricetta: nella costa il ripieno ha il soffritto e la menta mentre in montagna abbonda il formaggio pecorino stagionato. Gli ingredienti possono anche variare da stagione in stagione.
  2. Ad Agosto si preparano col formaggio fresco. Per il 2 Novembre vengono arricchiti col grasso dell’omento (sa nappa, la rete) di ovini e vitelli, come rituale in ricordo dei defunti. A Febbraio durante il carnevale si aggiunge lo strutto. Sono squisiti anche saltati in acqua e grigliati alla maniera orientale, conditi con un goccio d’olio di oliva.
  3. Primo piatto d’eccellenza per qualsiasi festa, si regalano anche come segno di amicizia e benevolenza nella stessa maniera dei pani propiziatori cerimoniali. Possono essere gustati in bianco, con un’abbonante spolverata di pecorino grattugiato, con un sugo di pomodoro semplice e delicato o con un gustoso sugo arricchito con pezzi di carne mista di manzo e maiale. Il segreto della pasta sta negli ingredienti: la semola di grano duro ed il granito… Il ripieno invece si fa con il formaggio freschissimo salato, con l‘aggiunta del pecorino fresco dolce grattugiato e delle patate bollite.
  4. Una curiosità: lo 'sciusciapatata'! Le donne ogliastrine avevano inventato un attrezzo rudimentale per schiacciare le patate e ridurle a purea, per arricchire l’impasto del pane e dei culurgiones: lo ‘sciusciapatata’ (in sardo sciusciai significa rovinare) era simile agli antichi ferri da stiro, in legno di castagno. Alcuni esemplari sono ospitati nei musei etnografici locali.