Dune di piscinas
 

Le dune di Piscinas: una magia imperdibile

Appena usciti dalla Costa Verde ci si immette sulla strada sterrata che collega la miniera di Ingortosu con le dune di Piscinas e la sua famosa spiaggia. Un meraviglioso angolo di natura intatta, dove la forza del vento di maestrale ha spinto verso l'entroterra la sabbia del litorale, formando un vasto sistema di dune di diversi tipi: scintillanti e dorate, e ricoperte di macchia mediterranea (come la pianta di mirto) e piccoli arbusti come ginepri e lentischi.

Dune di Piscinas: tra flora e fauna

Le uniche piante che si adattano a vivere sulle dune di Piscinas sono gli antichi olivastri ed i ginepri secolari, dal profumo intenso ed inconfondibile. Tra le dune, incontaminate e poco frequentate dall'uomo, anche diverse specie di animali selvatici, tra cui il famoso e sempre meno timido cervo sardo, che spesso si spinge fino sulla spiaggia. Queste dune - certamente le più famose di tutta l'Isola, alte fino ad un centinaio di metri - si contendono con la duna di Pilat, a settanta chilometri da Bordeaux in Francia, il titolo di dune più alte d'Europa; sono comunque riconosciute come le più alte dune ‘vive’ in Europa ossia le più alte sulle quali vivono flora e fauna. La sabbia dorata e finissima, i rilievi disegnati dal vento, una flora contorta e sinuosa, testimoniano l'esistenza di un affascinante deserto in miniatura di circa tre chilometri quadrati. Il litorale, lungo quasi sette chilometri, ha un aspetto solitario e selvaggio; il mare azzurro cangiante, cristallino e lucente, ha un fondale sabbioso di media profondità.

La spiaggia di Piscinas

Sulla spiaggia sono presenti i resti di un pontile che veniva utilizzato per il carico dei materiali della miniera. La spiaggia è affollata in alta stagione solo presso il parcheggio alla fine della strada, per il resto risulta quasi deserta. In questa meravigliosa spiaggia nel mese di giugno depongono le uova le tartarughe marine. Una nuotata al largo, già solo a duecento metri dalla riva, permette di osservare un paesaggio marino inusuale e di grande suggestione, nel quale si possono notare anche tracce del relitto di una nave inglese risalente al diciottesimo secolo, che, ancora carica di piombo e armata di un cannone, riposa tra la sabbia da tre secoli. La spiaggia di Piscinas di Ingortosu - questo il nome completo - è la seconda spiaggia della Sardegna in cui, dall'agosto 2018, i naturisti possono esercitare il loro diritto di prendere il sole in nudo integrale. La prima è stata la spiaggia di Porto Ferro nel comune di Sassari. In queste spiagge la pratica del naturismo e del turismo nudista è autorizzata, quindi si può stare come si preferisce, in costume o senza. Con la sua lunghezza di 800 metri, costituisce la spiaggia naturista più grande d'Europa. Sulla spiaggia un prestigioso hotel, realizzato all'interno di un basso edificio industriale ben restaurato, salvaguardandone tutte le strutture. L'edificio costituiva il vecchio deposito minerario e la stazione di arrivo del trenino che trasportava il minerale estratto nelle miniera di Ingutosu, che partiva dalla laveria Brassey nell'insediamento minerario di Naracauli. Da Piscinas, nei giorni in cui il mare lo consentiva, i minerali venivano convogliati tramite apposite bilancelle a Carloforte sull'isola di San Pietro.